venerdì 28 dicembre 2012

BREVE STORIA DELL'ABBAZIA DI SANT'ANTIMO

                        

La piantina del monastero




Tutti i monasteri costruiti dai benedettini nell’Europa medievale, in Galizia come in Inghilterra, in Svizzera come in Borgogna, in Lombardia come in Normandia, seppure diversi per grandezza, complessità e uso del materiale di costruzione, hanno almeno un punto in comune: la pianta del monastero.
La chiesa, liturgicamente orientata con l’abside verso Est, prosegue quasi sempre nel lato Sud con un chiostro (l’antico atrio romano) attorno ai quattro lati del quale corre una galleria o passaggio coperto da una tettoia.
Nell’ala orientale del chiostro, a partire dalla chiesa, si incontrano la sagrestia, il tesoro, la sala capitolare, la scala che porta al piano superiore e un locale con un grande camino, lo scrittorio.
Al piano superiore è posto il dormitorio dei monaci, spesso comunicante con la chiesa per la preghiera notturna.
Nell’ala Sud, opposta alla chiesa, è collocato il refettorio, spesso fornito di una vasca. All’angolo dell’ala Sud con quella occidentale è la cucina, aperta da un lato sul refettorio e dall’altro lato all’esterno.
Nell’ala Ovest, al pian terreno sono generalmente posti magazzini e dispense e al piano superiore il dormitorio dei conversi.
Nelle vicinanze dell’abbazia sono poi costruiti i locali per gli ospiti o pellegrini, l’ospedale, la lavanderia, la panetteria e vari locali per il lavoro dei monaci.
In nero sono le parti esistenti, in grigio le parti distrutte e ricostruite in modo ipotetico.